Il relitto della “Peltastis” - La “Peltastis” è adagiata tutta intera sul fondo del mare ad una profondità di 33 metri. Quella tragedia ha donato al Quarnero uno dei suoi siti subacquei più interessanti.
La chiesetta di S. Clemente e l’iscrizione glagolitica - Questo prezioso edificio romanico, seppur piccolissimo, si staglia al centro di Climno (Klimno), paesino il cui nome deriva proprio dal santo al quale è dedicato il tempio, menzionato per la prima volta nel 1381.
L’áncora - Anche chi non è avvezzo al mare ed all’arte marinara sa cos’è un’áncora, ma pochi sanno in quale località dell’isola di Veglia si trova l’áncora più grande. La risposta è a Climno, al centro del paese. Verificate voi stessi: per l’isola (e non solo) si tratta di un’áncora davvero da Guinness dei primati!
L’unità di misura della legna sull’isola - Non c’è miglior maestro della necessità, diceva un antico proverbio, al quale probabilmente si sono ispirati anche coloro che si guadagnavano il pane vendendo la legna da ardere a Fiume (Rijeka), Cirquenizza (Crikvenica), ecc. Tanti di quei “vettori” erano analfabeti, eppure dotati di una saggezza fuori dal comune: per non essere imbrogliati, s’erano fatti costruire “il metro isolano per la legna”.
La Štrada di Meli - E mentre, in tempi più recenti, è diventata un’ambita meta turistica – d’estate per bagnanti, durante il resto dell’anno per gli amanti delle belle passeggiate all’aria aperta – sino alla metà del XX secolo a Meli non si vedevano che botti, nelle quali si conservava il sale destinato ad esser barattato con la farina, lo zucchero e con gli altri prodotti della Slavonia, dello Zagorje, ecc
Il lavatoio - Era a buon diritto considerato sorgente di vita. Furono tante le ragazze e le donne che speravano di guadagnarvisi da vivere; capitava, invece, che a causa del gelo o del caldo torrido, ci morissero. I lavatoi erano luoghi di socializzazione quotidiana per le contadine, luoghi in cui, nel cuore dell’inverno, s’era costretti a rompere il ghiaccio, mentre d’estate si sperava in qualche preziosa goccia d’acqua. Un simile lavatoio è visibile al centro del paesino di Cisicchie (Čižići)
I resti della chiesa di S. Pietro - Tra i paesi fantasma dell’area di Dobrigno, i cui toponimi sono stati conservati nella memoria della gente, spicca Šugare (oltre a Rudina/Rudine). A poca distanza da questo paese, abbandonato nella prima decade del XIX secolo, c’è la località storica di San Pietro (Sveti Petar), immersa in un paesaggio naturale intatto e dominata dai resti della chiesetta medievale consacrata al santo a cui furono affidate le chiavi del paradiso.
L’isolotto di “Škojić” - Non c’è pioggia, sole, nebbia o cielo sereno che tengano: quest’isolotto l’avvisterete facilmente. Lo vedrete anche se non lo stavate cercando, perché non fa nulla per nascondersi ed “offrirsi” al vostro sguardo. Ed anche se volesse nascondersi (e gli sarebbe facile, piccolo com’è), a tradirlo sono le sue rovine, relitti d’un lontano passato.
Rudina e la grotta Biserujka - La grotta Biserujka si trova 300 metri a nordovest del paese di Rudine, sull’isola di Krk (Veglia). La grotta, aperta al pubblico, è ricchissima di formazioni calcaree come stalagmiti e stalattiti. Dal punto di vista speleologico, si tratta di una grotta semplice comunicante con l’esterno e di un canale leggermente inclinato.
Calla Slivanjska - Si cela all’interno di cala Slivanjska (o “Slivonjska” come è chiamata da queste parti) una delle più belle spiagge dell’isole di Veglia.
Frane e Lijana - La leggenda di questa infelicità è diventata tema di tante canzoni popolari, e su uno scoglio vicino a Rudina, un anonimo scultore dilettante ha scolpito i volti di Frane e Lijana. Un’occhiata vi basterà per riflettere un pochino…